Le apparecchiature critiche soggette alla Direttiva SEVESO implicano un complesso sistema di monitoraggio connesso con la presenza di sostanze pericolose. In base alla classificazione stabilita dal D.lgs. 105/15, è necessario porre l’attenzione sullo stato di invecchiamento di tali impianti, la cui compromissione e vetustà mettono a rischio la salute degli individui e dell’ambiente. In questo articolo vediamo a chi si applica la Direttiva SEVESO, quali sono gli adempimenti necessari e come soddisfarli.
A chi si rivolge la Direttiva SEVESO
La Direttiva SEVESO si applica agli stabilimenti caratterizzati dalla presenza di sostanze o miscele pericolose in quantità superiori ai limiti consentiti. Col termine sostanze pericolose la Direttiva intende le sostanze o miscele sotto forma di materie prime, prodotti, sottoprodotti, residui o prodotti intermedi, per i quali si rende indispensabile monitorare il rischio di incidente.
L’elenco delle sostanze pericolose è contenuto nell’Allegato I del D.lgs. 105/15, così suddiviso:
- La parte 1 dell’Allegato 1 del D.lgs. 105/15 riporta una serie di categorie di pericoli tratte dal Regolamento CLP (o Regolamento CE 1272/2008), fra cui troviamo pericoli per la salute, come la tossicità delle sostanze, pericoli fisici, fra cui l’infiammabilità di liquidi o gas, pericoli per l’ambiente e altri pericoli legati alla tossicità acuta o cronica delle miscele.
- La parte 2 dell’Allegato 1 del D.lgs. 105/15 contiene un elenco di 48 sostanze pericolose specifiche, fra cui il cloro, il metanolo, l’ossigeno e prodotti petroliferi di varia natura.
La Direttiva SEVESO si applica quindi agli stabilimenti che rilasciano sostanze o miscele elencate nella parte 2 dell’Allegato I del D.lgs. 105/15 o che appartengono alle categorie previste dalla parte 1. Per tali stabilimenti è previsto uno specifico sistema per il monitoraggio della vetustà degli impianti e della conseguente pericolosità.
Recentemente le scelte europee legano gli impianti a rischio di incidente rilevante anche alle infrastrutture critiche per la cyber security. La Direttiva NIS si sta orientando in un certo senso verso la Direttiva SEVESO, e di conseguenza i CTR verso considerazioni di questo tipo. Nella norma UNI 10617:2019 troviamo un accenno al fatto che la prevenzione e il controllo degli incidenti rilevanti indotti da atti deliberati debbano essere gestiti egualmente ad altri vettori di rischio di incidente. Dobbiamo quindi considerare anche gli atti deliberati ed è inevitabile doversi porre delle domande in merito alla sicurezza intesa come cyber security, ambito in cui in molte regioni i CTR stanno già chiedendo evidenze alle aziende.
Ad ogni categoria di pericolo (Parte 1) o sostanza elencata della Parte 2 sono infatti associate due quantità limite, che suddividono gli stabilimenti SEVESO in stabilimenti di soglia inferiore e stabilimenti di soglia superiore.
Gli stabilimenti di soglia inferiore sono soggetti alla trasmissione alle autorità competenti di una Notifica, come disposto dall’Art. 13 del D.Lgs. 105/2015, mentre nel caso di stabilimenti di soglia superiore è necessaria anche la redazione del Rapporto di Sicurezza ai sensi dell’art. 15.
Adempimenti per gli stabilimenti di soglia superiore o inferiore
Per entrambe le soglie, gli stabilimenti sono soggetti alle seguenti prescrizioni:
- D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. per “Attuazione dell’Articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”
- D.lgs. 26 giugno 2015, n. 105 e s.m.i. per “Attuazione della Direttiva 2012/18/UE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose”
- Linea Guida del GdL coordinato da INAIL per “Valutazione sintetica dell’adeguatezza del programma di gestione dell’invecchiamento delle attrezzature negli stabilimenti SEVESO”
Per adempiere a tali Direttive, si rende necessaria l’implementazione di un sistema per la gestione dell’invecchiamento delle apparecchiature, precedentemente individuate sulla base della Notifica o del Rapporto di Sicurezza (RdS) presentato alle autorità competenti.
Consigliamo di condurre una serie di attività strutturate per l’adempimento delle prescrizioni SEVESO e per lo sviluppo del sistema di gestione dell’invecchiamento delle attrezzature.
Il nostro approccio per la gestione delle apparecchiature critiche
Per adempiere alle prescrizioni SEVESO e sviluppare un sistema di gestione conforme al D.lgs. 105/15, proponiamo un insieme di attività mirate:
- Censimento delle apparecchiature critiche su base documentale (ossia P&ID, layout, Rapporto di Sicurezza, se richiesto), seguito dalla successiva verifica presso lo stabilimento
- Definizione degli aspetti significativi connessi con i rischi di incidenti rilevante, che necessitano di misure di miglioramento e/o mantenimento dei livelli di sicurezza
- Preparazione delle procedure mirate alla definizione dei criteri per il monitoraggio e controllo dell’invecchiamento delle apparecchiature
- Preparazione delle procedure mirate alla definizione dei criteri per la manutenzione delle apparecchiature soggette a monitoraggio
- Predisposizione del report di autovalutazione ai sensi della Linea Guida del GdL coordinato da INAIL per i sistemi di contenimento
Il servizio che proponiamo è un servizio chiavi in mano che, su richiesta, comprende l’eventuale rinnovo delle procedure autorizzative per gli impianti in ambito SEVESO.
Il nostro obiettivo è fornire un supporto completo che, grazie all’esperienza operativa dei nostri specialisti, solleva il cliente da ogni difficoltà legata alla gestione delle apparecchiature critiche.