Tempo di lettura: 3 minuti Difficoltà: Advanced
20 Marzo 2020
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Ebbene sì, eravamo già strutturati ed educati allo smart working. La situazione vissuta negli ultimi anni ci ha semplicemente portati ad estendere il lavoro in remoto alla quotidianità di tutto il team.

Lo Smart Working dopo la pandemia

Potremmo dire che in fin dei conti non è stato difficile, non ci siamo sentiti “costretti” al lavoro agile a seguito dell’emergenza sanitaria legata al COVID-19. È stato necessario e basta. La salute ed il benessere dei lavoratori per noi, come per molte altre realtà che hanno adottato da tempo la pratica del lavoro da remoto, vengono prima di ogni altra cosa.

Crediamo che alla base di questa modalità di lavoro “alternativa” debba esistere in primo luogo un legame di fiducia fra azienda e collaboratori, una fiducia reciproca immediatamente ripagata dall’elevato livello di qualità e di produttività, come noi stessi abbiamo potuto constatare a valle di una prima fase di sperimentazione di lavoro agile nella nostra organizzazione.

Abbiamo detto sì allo smart working da molto tempo perché responsabilizza i singoli, richiede di relazionarsi in modo diverso, di gestire il tempo in maniera flessibile, di muoversi su un orizzonte imprenditoriale, dove ognuno ha la possibilità di misurarsi sui propri obiettivi e di mettersi ancor più alla prova nella gestione di progetti individuali e condivisi.

Continueremo a dire sì allo smart working anche in futuro, perché il conseguente miglioramento del bilanciamento tra la vita professionale e la vita lavorativa è un beneficio tangibile; è una ulteriore possibilità a disposizione delle nostre persone, quindi, perché non sfruttarla?

 

L’equilibrio fisico e mentale dell’individuo è il vero valore che permette alle aziende di crescere

 

Per quanto forse in controtendenza rispetto a ciò che abbiamo vissuto negli ultimi anni, potremmo dire che lo smart working non si improvvisa. Ciò non vuole essere una critica, ma uno spunto per molti verso una maggiore apertura e digitalizzazione, senza che questa ci colga impreparati in questo momento, ma soprattutto, nel prossimo futuro.

In questo contesto vale la naturale premessa secondo la quale l’attività da svolgere risulti praticabile e di pari efficacia quando svolta nella modalità “home office”.

 

Ognuno di noi ha potuto constatare personalmente quanto lo smart working non influenzi negativamente il livello di qualità e di efficienza di molti dei servizi erogati, a partire dall’assistenza del customer service, fino al supporto tecnico specializzato.

Nel nostro caso questo ci ha permesso, e ci permette, di esserci sempre, e come sempre, per i nostri clienti sul territorio nazionale e non.

Per questo, il nostro programma di smart working è esteso a tempo pieno ed indeterminato per tutte le nostre risorse, con la possibilità di recarsi in ufficio secondo l’organizzazione delle proprie giornate lavorative.

 

Tuttavia, affinché lo smart working non torni presto ad essere considerato da molti come una modalità residuale di lavoro più che una valida alternativa, resta da considerare la disponibilità degli strumenti messi a disposizione dei lavoratori. Non diversamente rispetto a quanto specificato dalla legge, è necessario garantire adeguate condizioni di lavoro, benché questo venga svolto in un luogo fisico lontano da quello abituale.

È proprio la stessa Legge n. 81/2017 a porre l’accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare in maniera efficiente da remoto. A partire dai canali digitali, ai sistemi di videoconferenza, dalla condivisione in rete e a tutti gli strumenti IT più idonei, è doveroso creare la condizione ottimale in cui il lavoratore non debba sentirsi abbandonato di fronte a una situazione, per certi versi, insolita.

Il banco di prova è questo. I tanti e continui scambi che viviamo quotidianamente sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione non possono colmare completamente la concretezza e l’autenticità dei rapporti umani che siamo abituati a intrattenere ogni giorno.

Il ritorno alla normalità ci ha ancor più arricchiti dalla convinzione che lo smart working rappresenti ad oggi una fra le principali opportunità a nostra disposizione per la crescita dell’individuo e delle intere organizzazioni.

 

Cerchiamo sempre persone che vogliano unirsi a noi e alla nostra visione.

 

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